La piazza è delle donne!
BERLUSCONI CON LA SUA MIGNOTTOCRAZIA,
HA RIDOTTO LE QUOTE ROSA IN QUOTE EROTICHE
da ciò scaturisce l’incazzatura delle donne.
Domenica 13 febbraio sarà ricordata come data particolarmente originale nel panorama politico internazionale. Infatti, non era mai successo, in tutto il mondo e dalla notte dei tempi, che una massa enorme di donne si siano riversate nelle piazze per rivendicare dignità e rispetto per il loro ruolo di donne e di madri.
La foto è quella della manifestazione di Roma: duecentomila; a Milano centomila; poi Torino, Napoli, Firenze , Palermo, Bergamo, una marea… Un milione di donne disgustate sono scese nelle piazze d’Italia e han gridato tutto il loro sdegno e rivendicata tutta la dignità di donne offese dal ciarpame del quale il potere legislativo si circonda.
I loro slogan non lasciavano dubbi: “Da grande voglio essere come Rita Montalcini e non come Ruby o la Minetti; Vogliamo delle donne Ministro che siano uscite dalle università, e non dal letto sfatto di un potente”. Insomma: viviamo la nostra vita, e vogliamo essere viste e riconosciute per cultura, intelligenza, per il ruolo di donne e di madri, capaci di parlare e cantare la vita col cervello e non con le tette siliconate.
Ma quando sul palco, a Milano, ha preso la parola suor Eugenia Bonetto, è esplosa un’ovazione. “Sono una missionaria della Consolata…” Nel concedere un’intervista aggiunge: “…è l’inizio di una presa di coscienza perché le donne continuino nel loro ruolo importantissimo nella società, nella scuola, nei luoghi di lavoro. La presenza delle donne fa sempre la differenza…” Da parte del potere mignottocratico sono state definite donne “radical chic”. Beh, anche le monache “radical chic?” Ma mi facciano il piacere, mi facciano… incredibile! Le donne ci libereranno dal potere mignottocratico! Puttanieri “tremate, le streghe son tornate!
Infine, la sera della stessa domenica, con un comizio, gli esponenti dell‘opposizione di destra ci hanno tediato con le loro geremiadi. Lamentazioni ripetive e noiose che durano da cinque anni. Cinque anni di opposizione mal digerita. Credo, conoscendo il loro passato amministrativo, che non vedano l’ora di ricominciare con le privatizzazioni. O pensano di innalzare, fuori dalla normale prassi burocratica, qualche altra villa? Però bisogna riconoscerlo, dando a Cesare ciò che è di Cesare, che sono lontani dalla prassi politica del bunga bunga. Pare, si dice, ma è tutto da verificare, che quel lavorio notturno sia di esclusiva pertinenza dei loro dirigenti nazionali, e agli esponenti di periferia competerebbe solo il dovere di spiegare la bontà del bunga bunga. Però, quella sera sul bunga bunga neanche una parola!
Beh, auguri a tutti gli innamorati per S. Valentino. Mi raccomando, niente bunga bunga!
F.to gaetano paglialonga
Collepasso, 14/2/2011
Sì, Viva le Donne! che sono le colonne… Chissà, forse si sta risvegliando quel “furore” femminile degli anni settanta che produsse una serie di leggi sui diritti civili: legge sul divorzio, consultori, contraccezione e aborto ecc… Certo, l’intervento della suora può sembrare emblematico, ma sugli “argomenti del giorno” non dovrebbe essere d’accordo anche il Vaticano? Viene da dire: peccato che suor Eugenia fosse da sola, non accompagnata da…migliaia di consorelle!