Ecco i mezzi di trasporto con i quali si trasferisce la democrazia
dall’Italia in Afganistan.
Ecco alcuni impegnati nella distribuzione
porta a porta della democrazia.
Il Ministro della “guerra per la pace” La Russa, dopo aver informato il popolo credulone della impellente necessità di armare di ulteriori e più micidiali bombe i nostri aerei in Afganistan, per la maggior sicurezza dei nostri soldati, a sorpresa ha anche ammesso, per la prima volta che, statisticamente sono calcolabili le perdite che prevediamo di avere, ma è meglio non parlarne ed è preferibile piangere, col cuore infranto, come se fosse la prima e ultima volta alla notizia di ogni soldato italiano. E per l’ennesima volta da giornalisti e esponenti dell’opposizione con la capo china tutti a non voler chiedere quante sono le perdite che si prevedono sino al ritiro. Data fine ritiro: mai.
“Lo spettro che s’aggirava nella trasmissione era quello della vera data del ritiro che LA Russa e C. vagheggiavano a fine 2011, ma ieri sera, solo grazie al corrispondente esteri RAI , abbiamo saputo che si spera sia il 2014, salvo lasciare alcune centinaia di “istruttori” all’esercito afgano…a tempo indefinito. Insomma, quella afgana sarà forse la più lunga campagna di guerra affrontata dal nostro esercito dall’Unità d’Italia contro un nemico oscenamente mostruosizzato e i cui rappresentanti presto faranno parte di un governo amico e sostenuto finanziariamente da Europa e USA.
Un dibattito confortante per le famiglie dei soldati all’estero che ora sanno il motivo perché i loro figli stanno a sputare sangue e sabbia , ammazzando altri esseri umani definiti terroristi e riempiendo tutti di orgoglio per la nostra coerenza, spirito di guerrieri pacifisti e di coerenti difensori della legalità internazionale.Un dibattito che ci ha confortato della valanga di milioni di euro che vanno in fumo in quella missione, mentre si taglia la scuola, la sanità e la disoccupazione giovanile, e non, galoppa senza tregua. Domani è un altro giorno, l’Italia che Mussolini segretamente dichiarava incompatibile con guerra, si commuoverà per qualche ora dinanzi a una bara col tricolore, poi volterà le spalle e tornerà al quotidiano “ io speriamo me la cavo” …a quadrare i conti…a portare la pelle a casa dal lavoro… a non morire per mala sanità…“
Di Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 11 /10/2010
Beh, una delle solite ‘larussate’… quando non dice scemenze, IL MINISTRO DELLA “GUERRA PACIFICATRICE”, proferisce affermazioni che possono essere solo frutto di una mente bacata, oppure, tendenzialmente fascista.
F.to G.P.
Collepasso, 14/10/2010