A Shrewsbury, in Inghilterra, il 12/2/1809 nasce Charles Robert Darwin.
A duecento anni dalla nascita e a centocinquanta
dalla pubblicazione del suo “L’ORIGINE DELLE SPECIE”
selezione naturale e lotta per l’esistenza
OMAGGIO A CHARLES DARWIN
di
Gaetano Paglialonga
(filastrocca per i Cuccioli
dell’Homo-Sapiens-Sapiens)
Un dì una bella scimmietta
amici e parenti abbandonò,
e con garbo e senza fretta
assai motivata se ne andò.
Di vertigini forse soffriva?
Di certo l’albero lasciò,
e in una grotta ella giuliva
per lunghi anni dimorò.
Un gorilla, un bel maschietto,
passando la osservò:
una caverna, avere un tetto?
buona idea! E si fermò.
Quando i cuccioli furon nati,
la Gelsomina li allattò,
il papà li ha tanto curati,
e da mangiar gli procurò.
Portare a casa da mangiare
su quattro zampe! e come fò?
certo così non si può fare;
e dritto in piedi lui si alzò.
Fu l’animal più bello,
e Homo erectus si chiamò,
fece “bum” il suo cervello,
e di molto si ampliò.
Poi il fuoco volle toccare,
e fu paura, si abbruciacchiò,
ma a forza di riprovare,
un giorno al fin lo dominò;
e tenendolo sempre acceso,
tutte le belve allontanò,
senza essergli di peso
Gelsomina e prole tutelò.
Un dì vide un gran leone,
che un bel cervo accoppò,
e boccone dopo boccone
con lauto pasto s’ingozzò.
Si saziò quel gran leone
e la carcassa abbandonò,
l’antenato con decisione
nella sua caverna la portò.
La scimmietta Gelsomina
la pelle del cervo utilizzò
per coprir la sua bambina,
e nuova scoperta realizzò.
Vegetariano era sì nato,
ma in onnivoro si trasformò;
non fu certo dissennato,
sfamarsi più facile diventò.
Questo nostro antenato
un dì una tigre l’attaccò,
il suo destino era segnato,
ma la fortuna l’aiutò:
un legno in mano aveva,
e qualcuno clava la chiamò,
con questa ben si difendeva;
picchiò duro e la spuntò.
Un altro “bum” fece il cervello
e ancora un poco aumentò;
seppur restando sempre quello,
dall’esser scimmia si distanziò.
Homo habilis fu chiamato,
e con tanti attrezzi si aiutò,
a caccia e pesca si è addestrato
e la vita meglio lui affrontò.
Sopravvisse assai bene,
e la famiglia si allargò;
soffriva certo meno pene,
e di tanto si agevolò.
Poi scoprì l’allevamento
e altri animali assoggettò;
fu abbondante il nutrimento,
e pastorizia si chiamò.
Fece ancora “bum” il cervello
e viver più facile diventò;
poi scoprì il suo orticello,
e la fame più non lo toccò.
Tanto tempo è ormai passato
dal giorno che la terra coltivò;
l’Homo sapiens così era nato,
e nella grotta più non ritornò,
Questa nostra evoluzione,
il grande Darwin ce la spiegò,
e con metodo, con cognizione,
l’amica scienza l’approvò.
Ma quel cervel tanto cresciuto,
un brutto giorno si ammalò:
e agli stregoni infine ha creduto,
e a dèi e dèmoni si inchinò.
Ora che di pretofili, il mondo ha fatto il pieno,
Gelsomina tienti stretto, il tuo bambino al seno.
Collepasso febbraio 2009