Felline, Grasso, Menozzi, Nuzzo, Perrone, Sindaco Cecilia, con protocollo n°9826 del 30 nov. 2009, hanno chiesto al Presidente del Consiglio, al Sindaco e al Segretario Generale, l’inserimento all’ODG, la discussione sul “CROCEFISSO SI, CROCEFISSO NO!”
Leggendo la formulazione dell’ordine del giorno presentato dai suddetti consiglieri, inevitabilmente fanno venire in mente non solo l’integralismo islamico dagli stessi tanto denigrati, ma anche una notevole, forse inconsapevole, lettura approssimativa della nostra Carta Costituzionale. Infatti, tanto si azzardano a scrivere nella loro politicamente demenziale formulazione:
“Vista la sentenza del 31/11/2009 con la quale la Corte europea per i diritti dell’uomo afferma come l’esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche dello stato italiano costituisca una violazione dei diritti fondamentali in quanto si limita il diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le convenzioni e il diritto degli scolari di credere o di non credere;
Respinge fermamente tali motivazioni ritenute prive di fondamento e radicalmente antieuropee e antistoriche;
Ritiene il crocefisso un simbolo forte di identità nazionale per rappresentare la cultura, l’eredità comune che ha unito il continente europeo nelle condivise radici cristiane;
Sottolinea il messaggio positivo insito nella fede cristiana che trascende gli stessi valori costituzionali ed il ruolo della religione nella storia italiana ed il suo radicamento nella tradizione del paese;
Rimarca come la croce di Cristo rappresenta valori naturali che vanno al di là del suo significato religioso, essa comunica un umanesimo che ha come fondamento la civile convivenza dei popoli e culture diverse;
Approva L’iniziativa del Governo italiano affinchè ricorra nelle sedi deputate avverso questa ingiusta sentenza;
Impegna il Sindaco e la Giunta
a sostenere ogni iniziativa volta a difendere il crocefisso quale segno fondamentale della cultura e dell’identità nazionale,
a tutelare nei modi più appropriati un simbolo irrinunciabile della propria identità e della millenaria tradizione cristiana”.
Eh sì, è sempre stato così, in mancanza di idee, progetti e coraggio politico, da sempre è stato l’opportunismo a indicare la strada da percorrere per sopravvivere politicamente. Questo atteggiamento fa venire in mente il “Cerbero, il gran vermo“, descritto dal sommo poeta: ”Qual è quel cane ch’abbaindo agogna,/ e si racqueta poi che ‘l pasto morde,/ che solo a divorarlo intende e pugna,”.
“Quando si è cristiani, si trae linfa, vigore, solo dai Vangeli, non dalle icone. Si resta affascinati dal “discorso della montagna”, non dai crocifissi, siano essi di legno o di oro… IL GIORNO CHE I CATTOLICI CHIEDERANNO PIÚ VANGELO E MENO CROCIFISSI, QUEL GIORNO POTRANNO COMINCIARE A DIRSI CRISTIANI“!!! Queste affermazioni, sopra riportate, le ho tratte da un intervento di un sacerdote cattolico, il quale, opera e parla da cristiano. Da ricordare: “Non chi dice signore signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi farà la volontà del Padre mio”. Invece, state utilizzando la croce, come fosse il nuovo vitello d’oro di mosaica memoria. Finirete sprofondati come loro? AMEN!
firmato: Gino del Tacco