Vittorio Arrigoni ucciso all’interno della striscia di Gaza.
Un italiano pacifista dalla parte dei palestinesi.
Vittorio Arrigoni, pacifista, attivista in prima linea contro la guerra. Viveva e subiva la stessa violenza subita dalle vittime palestinesi. Era odiato dagli israeliani sionisti che sognano una Grande Israele eliminando tutti i palestinesi, e dagli integralisti islamici che sognano di massacrare tutti gli israeliani che hanno occupato la loro Palestina. La sua morte ha reso felici gli uni e gli altri. Mentre ha gettato nel lutto il popolo palestinese che lo ha conosciuto e apprezzato la sua attività di pacifista. In questo turbine di odio profondo tra israeliani sionisti e estremisti islamici, Vittorio Arrigoni si era assunto il compito di fare da scudo umano volontario. Ecco una testimonianza di chi ha vissuto vicino a Vittorio in questi anni in Palestina: “La presenza di un non palestinese, di un occidentale, talvolta riesce a frenare gli israeliani. Così lui si imbarcava su battelli da pesca, che le Unità d’Israele intercettano al limite delle tre miglia per bersagliarle con gli idranti, o peggio; e due anni fa ci aveva guadagnato un mese di carcere. Così accompagnava i contadini a lavorare sulla striscia di territorio lungo il confine, dove gli israeliani, che vorrebbero fare una terra di nessuno, sparano dalle Jeep. Prima ancora dell’operazione “piombo fuso” (che costò la vita a 1400 civili, tra questi, 400 bambini (ndr)) Saliva sulle ambulanze per cercare di proteggere i paramedici che correvano a salvare i feriti”.
IL SUO MOTTO ERA: RESTIAMO UMANI.
F.to gaetano paglialonga
Collepasso, 18/4/2011