IL GIOCO DELLE TRE CARTE DEL SOVRANO D’ARCORE
“Ancora una volta si cerca di truccare le carte per disorientare e ingannare i cittadini. Mentre il sovrano d’Arcore si affanna a dichiarare inutili i referendum, e a parole impegna tutto il PDL a lasciare comunque libertà di giudizio ai suoi elettori, nei fatti presenta il ricorso alla Consulta contro la decisione della Cassazione di ammettere il quesito sul nucleare, nell’estremo tentativo di far cadere il tema ritenuto più mobilitante, e dunque di far naufragare sul nascere la battaglia per il quorum “(50+uno%).
Il sovrano populista che in ogni occasione si fa scudo impropriamente del suo rapporto diretto con il popolo, in contrasto con il rispetto delle altre Istituzioni, ora è preso dall’angoscia di un pronunciamento popolare sui referendum. Quindi, la sovranità popolare, così spesso richiamata a sproposito, ora di colpo non vale più, di colpo vuol farne a meno. Quindi il popolo va bene finché gli dice si. Non è la democrazia che sta a cuore al sovrano, ma il potere, la sua conservazione, il suo prolungamento.
Un’altra suggestiva piroetta: hanno sempre sostenuto, Berlusconi & soci, che non è stata la televisione a far vincere il centrodestra. Ora, all’indomani della disfatta delle amministrative, il sovrano d’Arcore giura che “la straordinaria tenaglia mediatica della grande stampa e TV, mi ha fatto perdere le ultime elezioni”.
Ma questo vandalico stile governativo, si può, anzi si deve iniziare a stopparlo con il referendum del 12 e 13 giugno. Votando quattro SI per scongiurare che: il bene comune dell’acqua ci venga sottratto a vantaggio della speculazione; il bene comune della salute e dell’ambiente venga sottratto al rischio del nucleare; il bene comune della legalità, venga sottratto ad una giustizia a due velocità prodotta dal “legittimo impedimento”, a tutto vantaggio del solito sovrano d’Arcore. Poniamo fine, con quattro SI, al suo dissennato agire.
F.to gaetano paglialonga
Collepasso, 5/6/2011