Però, come usarlo ha le idee confuse…
Altre castronerie tuttora sostenute dal clero e che realizzano danni, sono quel no al divorzio, quel no all’aborto, quel no all’inseminazione artificiale, quel no all’eutanasia… Mentre in controtendenza, non ha mai detto no alle armi, no alle guerre. Anzi ha sempre benedetto le armi e i soldati che andavano a massacrarsi a vicenda nelle trincee. E meno male che la loro “buona novella”, dicono, è un messaggio d’amore per l’umanità.
La cosa buffa di questo clero, ma ancor di più per i suoi fedeli, è che hanno preso troppo sul serio i loro antichi sciamani, meglio conosciuti come i “padri della chiesa”, come S. Agostino.
S. Agostino, il primo grande teologo, vescovo di Ippona, nato a Tagaste (Nord-Africa, Cartagine) e morto nel 430, arriva a teorizzare la trasmissione della colpa attraverso le generazioni proprio con l’atto generativo, cioè l’amplesso. Ne Le nozze e la concupiscenza scrive: “I bambini sono tenuti come rei dal diavolo, non in quanto nati dal bene, che costituisce la bontà del matrimonio, bensì nati dal male della concupiscenza, di cui indubbiamente il matrimonio fa buon uso, ma di cui anche il matrimonio deve arrossire. È l’ardore della passione che accompagna l’amplesso a macchiare fin dall’origine ogni essere umano: chiunque nasce da questa concupiscenza della carne…è in debito del peccato originale”.
Però, con l’inseminazione artificiale non si gode…dovrebbe andar bene…invece anche così…
Queste sacre menti teologiche mentre elaboravano sofismi in nome di una fantomatica famiglia cristiana, non disdegnavano di sguainar la spada e uccidere il miscredente, il blasfemo, l’eretico. Sempre il loro grande S. Agostino in un altro suo scritto aggiunge: “se infatti si elimina la procreazione, i mariti non sono altro che turpi amanti, le mogli prostitute, il talamo un bordello…“ Che mente perversa!!!
Insomma gente, per la chiesa siamo nati solo per soffrire, chi gode durante un rapporto sessuale, va all’inferno. La vita, dicono, non ci appartiene, è un dono del loro dio, se a qualcuno gli va male e vorrebbe tanto buttarla perché ha solo sofferto e continua a soffrire, non ha il diritto di togliersi la vita, di suicidarsi, deve invece continuare a soffrire cattolicamente. Sciamani paranoici!!!
F.to gaetano paglialonga
“Quanto più l’umanità propende verso l’alto e verso la luce, con tanta maggiore forza si afferra alle radici della terra, alle tenebre, all’abisso, al male”. (F. Nietzsche)
Collepasso 3/12/2010
AD OGNUNO IL SUO AYATOLLAH’.