Carlo Azelio Ciampi, ex Presidente Repubblica,
ha rilasciato la seguente intervista a massimo Giannini, apparsa su “La Repubblica” di lunedì 23/11/09: “Viviamo un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell’azione politica, ad un’aggressione così brutale e sistematica delle istituzioni e dei valori nei quali ho creduto.” E continua dicendo: “Vede, la mia amarezza deriva dalla constatazione ormai quotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia. È in coso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardine del nostro vivere civile.” Aggiunge: “Qui non è più una questione di battaglia politica, che può essere anche aspra, come è naturale in ogni democrazia. Qui si destabilizzano i riferimenti più solidi dell’edificio democratico, cioè le Istituzioni, e si umiliano i valori che le istituzioni rappresentano.” Infine, citando Vincenzo Cuoco e quanto scrisse sulla rivoluzione napoletana del 1797, aggiunge: “non dimentico la sua lezione dedicata alla felicità dei popoli secondo la quale sono più necessari gli ordine che gli uomini, le Istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma poi, a rendere vitali le istituzioni, occorrono gli uomini, le loro passioni civili, i loro ideali di democrazia. Ed io, oggi, è proprio questo che vedo mancare in chi governa.”